domenica 11 agosto 2013

Tempi di recupero

Quando avevo un età compresa fra i venti e i trent'anni, come già anticipato, io e la mia compagnia non ci risparmiavamo in fatto di discoteche e serate danzerecce. Per noi non era affatto un problema prepararsi per uscire di casa alle undici e mezza di sera, chiaccherare o bere qualcosa in giro fino all'una e trenta, prendere la macchina per andare in disco, tornare e fare colazione, verso le sette della mattina. Naturalmente in tutto questo non è che bevessimo acqua frizzante. Al contrario, i cocktail erano il nostro Gatorade. E alla fine della serata contavamo i sopravvissuti. C'era chi arrivava in discoteca per passare la serata in bagno e farla trascorrere anche alle sue amiche, che come suore devote assistevano al capezzale. C'era chi non aveva nemmeno le forze per dire agli amici in macchina che si sentiva poco bene, riempiendo così le cartelle delle portiere di maccheroni al ragù. C'era chi veniva lasciato sul portone di casa come un sacco dell'immondizia. Se i nostri genitori si sono accorti mai di niente, vi chiederete? Io credo di sì, e il sospetto mi è venuto in mente quando una mattina ,lasciando l'amica a casa in condizioni simili a quelle di Lindsay Lohan davanti al commissariato, il padre ha aperto la finestra urlandole di fare poco chiasso e rientrare. Certo di notte leoni e la mattina... Ma invece il nostro fisico era in grado di darci grandi soddisfazioni, riuscivamo comunque a goderci la giornata di mare (a volte addirittura dalla mattina) e alla sera eravamo già in pista per un'altra serata, e un'altra e un'altra. Adesso ci vogliono la bellezza di ventiquattr'ore per smaltire l'alcool bevuto la sera precedente, e senza necessariamente essere ubriachi. E se per caso la sera successiva hai degli impegni, cerchi di recuperare anche l'ultima mezz'ora di sonno prima di uscire come fossi un uomo assettato nel deserto con l'ultimo bicchiere di acqua. Perlomeno abbiamo capito, senza dovercelo dire, che non abbiamo più le forze per affrontare quindici o trenta chilometri di auto e quindi ci arrangiamo in bici. Anche per evitare i famigerati controlli. Tutto sommato, siamo ancora dei bravi ragazzi.

Nessun commento:

Posta un commento