lunedì 26 agosto 2013
Rientro in pista
Molto bene! Il ferragosto è passato, il compleanno pure, le feste in stile anni '30, '70 e '80, idem. Quindi si torna all'opera. E per tornare all'opera ho bisogno di fare un breve esame di coscienza e capire veramente quali per me siano i pro e i contro di un lavoratore dipendente ed uno autonomo. Avrei dovuto fare quest'esame di coscienza da solo nel mio privato, ma tanto ormai sapete tante cose di me che anche se lo faccio qui non può che essermi d'aiuto. Magari mi consigliate anche. Ah un'altra cosa, scusate per i post di ieri. Lo so che erano stringati ma non sempre ho qualcosa da dire, so che per coloro che mi conoscono è difficile pensarlo ma è così.
Quindi cominciamo.
LAVORO DIPENDENTE: PRO.
Non devo tenere un commercialista per pagare le tasse.
Sicurezza, non devo continuare a cercare clienti dal momento che ho un'azienda alla quale fare riferimento.
Avrei già la mia postazione, con tutto quello che mi occorre per svolgere il mio lavoro.
Quattordicesima.
Auto e telefono aziendale, probabile ma non sicuro.
Avrei l'obbligo di recarmi al lavoro, non posso certo dire questo lo faccio domani. E qui si apre un dilemma, nel lavoratore autonomo dovrei essere sempre io all'erta a redarguirmi per eventuali ritardi o scarsa voglia di lavorare.
CONTRO
Sarei comunque alle dipendenze di qualcuno.
Avrei minime possibilità decisionali, magari col tempo ma non è certo.
Dovrei seguire determinati orari e non potrei decidere, oggi voglio fare questo e domani quello.
Non potrei decidere quando prendermi qualche giorno libero senza l'approvazione di un superiore.
Cercherei sempre di avere l'approvazione dei miei titolari e nel caso in cui non la ricevessi mi avvilirei moltissimo.
Potrebbero capitarmi situazioni in cui il titolare potrebbe essere talmente tosto che non accetterebbe il benché minimo consiglio.
Potrebbe anche essere un prepotente scarica barile, o potrebbe voler essere sempre lui ad avere l'ultima parola da bloccare il processo lavorativo e cercare di addossare la colpa a qualcun'altro.
Potrei finire per ricoprire ruoli che non mi piacciono solo perché c'è la necessità di doverlo fare e non sapendo tirarmi indietro accetterei di buon grado, ritrovandomi schiavo in men che non si dica.
LAVORO AUTONOMO: PRO.
Sarei io il padrone del mio destino.
Potrei seguire le aziende che mi vorrebbero come consulente nel modo che preferisco io, secondo le mie esigenze.
Dovrei fare solo ed esclusivamente affidamento sulle mie potenzialità.
Sarei io a darmi le pacche sulle spalle quando mi sento soddisfatto del mio lavoro e a strigliarmi se sbaglio qualcosa.
Posso decidere io dove lavorare e quando farlo.
Avrei la libertà di gestire il tempo come meglio ritengo di fare e curare anche tutti i miei vari interessi.
Dovrò essere spronato a credere fortemente in me stesso e nelle mie capacità.
CONTRO
Dovrei stare attento nelle spese ed avere un commercialista.
Farmi forza e cercare il modo migliore per cercare sempre di farmi pagare.
Essere preciso e puntuale ed essere disposto a lavorare anche di notte pur di mantenere una data di consegna.
Mi occorre un forte lavoro di autostima o più semplicemente provare a guardarmi davanti allo specchio nello stesso modo in cui mi vedono coloro che credono nelle mie potenzialità.
Suggerimenti?
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