sabato 31 agosto 2013
Questioni di ego
Alla mia veneranda età ancora non ho ben chiaro come fare una scelta giusta e corretta. Non so se è perchè mi faccia travolgere dall'entusiasmo della novità, dalla sicurezza , dalla necessità di ricevere degli apprezzamenti, proprio non lo so. So solo che a volte mi sembra che sia il mio ego a farmi prepondere per una soluzione piuttosto che per un'altra, soprattutto quando credo ai vantaggi che io potrei portare all'uno piuttosto che all'altro committente. E ora poi, dopo ciò che mi è successo con l'ultima situazione lavorativa, o ancora più paura di fare la scelta sbagliata. In ogni caso un vantaggio c'é. Qualsiasi di queste scelte comporterà un lavoro per non più di 6 mesi, in ogni caso devo darmi un gran da fare in merito. Comunque, al momento non ho firmato niente e stasera è sabato. Quindi si fa a festeggiare i quarantasei anni del mio grande amico festaiolo, almeno una volta.
Buona serata
venerdì 30 agosto 2013
Il piacere della colazione
Dovete sapere che da un pò di tempo, cioè da quando sono a casa a non fare assolutamente una mazza, ho riscoperto il piacere di svegliarmi presto la mattina e di fare una colazione abbondante. I primi tempi scendevo al bar per mangiare una pizzetta rossa con uovo sodo e maionese, un bel bicchiere d'acqua e un caffettino. Davo un'occhiata alle notizie del giornale, magari facevo un pò di spesa e poi rientravo a casa. Poi però mi sono stancato di leggere le tristi notizie dei giornali. No, non voglio vivere nell'ignoranza. Ma se posso cerco solamente quelle che non mi fanno alterare oltre un certo limite, e sono veramente poche. Quindi m'interesso di politica, lasciandomi scivolare le dichiarazioni dei politici ma valutando solo il loro operato (che rasenta la nullità). Politica straniera? Il meno possibile. Due anni or sono Assad ha cominciato a trucidare i suoi stessi cittadini e "gli occhi del mondo" erano puntati solo su di lui. Come una madre con un bambino dispettoso, l'ONU lo ha sempre minacciato che gliel'avrebbe date se non la piantava di essere così dispettoso. Ma prima di intervenire ha dovuto aspettare che desse una bella sgasata col nervino e far sì che qualche altro migliaio di persone innocenti ci lasciassero le penne. Perché aspettare due anni? Per la stessa ragione per la quale hanno aspettato tanto anche nella ex-jugoslavia. Non c'è niente che ai grandi potenti possa interessare. Io credo invece che le vite umane potrebbero interessare. Pensate se portassimo le guerre ha un livello di sterminio tale che non ci sarebbero più acquirenti per le multinazionali, a chi venderebbero i loro prodotti? E per finire anche il gossip non mi dà più alcun entusiasmo, adesso poi che anche Vincent e Monica si sono separati non ne parliamo. Pensare che non più di otto anni fà gli avevo visti insieme a Parigi, una coppia veramente innamorata. Tornando a noi, come vi dicevo ho deciso di cambiare il mio programma della mattina. Quindi mi sveglio abbastanza presto, prego il mio angelo custode (Lecabel) e anche quello della giornata, medito una ventina di minuti sulla radice kabalistica del nome, e poi mi preparo il caffè e la colazione guardando Will & Grace su Fox Life. Anche se sono puntate vecchie che ho già visto e rivisto trovo che siano veramente divertenti e danno un bello sprint alla giornata. E poi mi metto a scrivere, magari ascoltando Bach. L'aria dall'ouverture n°3 ecc, ecc. Mentre mi annuso le punta delle dita che sanno ancora di burro. Perché? Ma perché stamattina ho panato due fette di pancarré con l'uovo e le ho cotte in padelle rosolandole col burro ed ho accompagnato il piatto con formaggio spalmabile e prosciutto cotto, succo alla pesca e via. Mi sento veramente in pace col mondo. Ma forse dovrei fare qualcosa per esso. Vedrò. Magari scendo in politica.
giovedì 29 agosto 2013
Crederci sempre, arrendersi mai!
Ve lo ricordate? Era il motto di Simona Ventura in un'edizione dell'Isola dei Famosi. Questa frase mi era rimasta impressa, perché all'epoca avevo dei sogni e volevo realizzarli. Volevo a tutti i costi che diventassero reali, ma per quanto mi sforzassi sembrava sempre che qualcosa o qualcuno mi riportasse indietro e tornavo al punto di partenza. Col senno di poi mi rendo conto che non erano forze esterne a sabotarmi ma ero io, molto probabilmente. Perché in realtà non era quello il sogno nel quale credevo con tutto me stesso. Tutto ciò che è materiale, fisico e che ha a che vedere con la realizzazione in ambito professionale non credo mi riguardi. Negli ultimi anni mi sono accadute tante cose che solo ora mi rendo conto che la mia realizzazione è un'altra, e forse è più spirituale. Sia ben chiaro, non ho la benché minima intenzione di farmi prete né tanto meno testimone di Geova, ebreo o musulmano, ma voglio avere la forza necessaria per credere che noi siamo su questa terra presenti qui e ora per uno scopo preciso, che non è la rincorsa del successo ma è la connessione che creiamo fra tutti noi, sia che ci conosciamo e sia che siamo estranei. Siamo qui per condividere le nostre storie, le nostre esperienze e per aiutarci l'un l'altro. E quando qualcuno ci ferisce, per quanto difficile, dobbiamo cercare di provare amore per sopperire alla sua mancanza d'amore che lo porta a vivere nell'odio e nel rancore.
E godiamo di ogni momento felice ogni volta che ce ne viene data la possibilità, cerchiamo di essere sempre presenti in questi momenti e se un impegno di lavoro ce lo impedisce cerchiamo di rimandarlo. Nessuno muore se si sposta un appuntamento. (A parte la Vanoni)Quindi ora voglio credere in questo sogno ed essere una persona migliore, me lo merito.
mercoledì 28 agosto 2013
Insicurezze...
Molto bene, sembra che abbia finito il tempo a mia disposizione. Penso che sia finalmente arrivato il momento di decidere diverse cosette. In primis, il lavoro. La difficile scelta fra lavoratore autonomo e lavoratore dipendente sembra sia arrivata al capolinea, ho detto sembra perché niente nella vita è scritto. Ma sicuramente da un punto di vista di sicurezza e partecipazione, l'azienda che mi ha contattato offrendomi un posto fisso ha messo sicuramente il piede nell'acceleratore. A questo punto mi affiderò al mio istinto, ho deciso e non voglio sicuramente farmi influenzare da tutte le mie esperienze pregresse. Che anche se non sono state idilliache mi hanno insegnato moltissimo. E poi chissà potrebbe sempre esserci il colpo di scena e potrei essere d'aiuto a tutti oltre che a me stesso. Fra gli altri traguardi ai quali sto arrivando c'è senz'altro quello della casa. Mio padre deve dividere le proprietà per cominciare a pagare meno tasse, e con una delle sue proprietà potrei sicuramente chiedere un mutuo e comprare casa. La scelta era fra vivere in centro città o fuori. Ancora devo fare la lista dei pro e contro e infine deciderò. Bene, direi che ne ho di argomenti di riflessione e anche di insicurezze ma per fortuna oggi mi sono fatto i miei venti minuti di meditazione pregando Lauviah, l'angelo che ci protegge dalle insicurezze. E' una lunga storia ed ha a che fare con la kabbalah, magari un giorno comincio a raccontarvela.
martedì 27 agosto 2013
Lavori domestici...
Partiamo dal fatto che la casa nella quale abitiamo io e il mio amore è un appartamento in affitto. Una grande mansarda in centro, ma come la maggior parte dei proprietari immobiliari della zona, la titolare non sembra mai averne presa tanta cura. Nel senso, l'arredamento Ikea sta letteralmente cadendo a pezzi, a ragion veduta non può durare per sempre come i diamanti sarebbe chiedergli troppo. Il pavimento è in gres "sporcellanato", nel senso che per quanto lo si possa lavare ci sono macchie di unte che si sono fossilizzate in esso e non c'è sistema per rimuoverlo. Terremoto a parte. Gli stipiti delle porte probabilmente erano stati attaccati con lo sputo, visto che alcuni di essi hanno cominciato a pendere come la Torre di Pisa e con la stessa tecnica sicuramente è stato dato l'intonaco nel muro della stanza degli ospiti. Per concludere, il serbatoio della tazza del cesso è completamente andato. Dopo tre anni di spingere compulsivamente i pulsanti come un quiz a premi ha ufficialmente smesso di caricare. Ora c'è il più moderno sistema del secchio del mocio.
Comunque è la nostra casa, e ci piace per quanto ora sia un guazzabuglio di mobilio vario e colori accesi. La cosa che più adoro sono come il mio amore ha colorato le grandi pareti bianche del salotto, e pensare che non lo volevo fare.
Però è accogliente, bella ed è luminosa. Cosa di non poco conto.
A differenza di me però, che mi arrangio con ciò che abbiamo, il mio amore si prodiga sempre alla ricerca di nuove soluzioni per l'organizzazione di spazi. E così succede che nel suo giorno di ferie sia in grado di prendere la macchina e tornare a casa con due mobiletti in rovere laminato color grigio da posizionare sopra la mensola della cucina. Ed ecco lo scolapiatti. Peccato che a malapena ci stiano i piatti e sicuramente non la vaschetta per l'acqua di scolo. Nel caso in cui riuscisse a starci per svuotarla dovrei prima levare i piatti, poi lo scolapiatti e poi la vaschetta. Comodo no?
Sicuramente il gesto l'ha fatto con amore, ma io non vedevo la necessità di apportare anche migliorie mobili ad una casa che non ci appartiene. Lo stesso vale per il progetto che ha di risistemare il lavandino del bagno e la mensola basculante per il piano di lavoro sempre in cucina.
A questo punto le cose sono due: nuovo appartamento non ammobiliato in affitto o casa nuova? Se casa nuova, centro o campagna?
Prima che continui a portare a casa mobili per poi sentirmi dire "ma tanto un domani che ce ne andiamo questi li portiamo via con noi", ho bisogno di risolvere questa situazione.
lunedì 26 agosto 2013
Rientro in pista
Molto bene! Il ferragosto è passato, il compleanno pure, le feste in stile anni '30, '70 e '80, idem. Quindi si torna all'opera. E per tornare all'opera ho bisogno di fare un breve esame di coscienza e capire veramente quali per me siano i pro e i contro di un lavoratore dipendente ed uno autonomo. Avrei dovuto fare quest'esame di coscienza da solo nel mio privato, ma tanto ormai sapete tante cose di me che anche se lo faccio qui non può che essermi d'aiuto. Magari mi consigliate anche. Ah un'altra cosa, scusate per i post di ieri. Lo so che erano stringati ma non sempre ho qualcosa da dire, so che per coloro che mi conoscono è difficile pensarlo ma è così.
Quindi cominciamo.
LAVORO DIPENDENTE: PRO.
Non devo tenere un commercialista per pagare le tasse.
Sicurezza, non devo continuare a cercare clienti dal momento che ho un'azienda alla quale fare riferimento.
Avrei già la mia postazione, con tutto quello che mi occorre per svolgere il mio lavoro.
Quattordicesima.
Auto e telefono aziendale, probabile ma non sicuro.
Avrei l'obbligo di recarmi al lavoro, non posso certo dire questo lo faccio domani. E qui si apre un dilemma, nel lavoratore autonomo dovrei essere sempre io all'erta a redarguirmi per eventuali ritardi o scarsa voglia di lavorare.
CONTRO
Sarei comunque alle dipendenze di qualcuno.
Avrei minime possibilità decisionali, magari col tempo ma non è certo.
Dovrei seguire determinati orari e non potrei decidere, oggi voglio fare questo e domani quello.
Non potrei decidere quando prendermi qualche giorno libero senza l'approvazione di un superiore.
Cercherei sempre di avere l'approvazione dei miei titolari e nel caso in cui non la ricevessi mi avvilirei moltissimo.
Potrebbero capitarmi situazioni in cui il titolare potrebbe essere talmente tosto che non accetterebbe il benché minimo consiglio.
Potrebbe anche essere un prepotente scarica barile, o potrebbe voler essere sempre lui ad avere l'ultima parola da bloccare il processo lavorativo e cercare di addossare la colpa a qualcun'altro.
Potrei finire per ricoprire ruoli che non mi piacciono solo perché c'è la necessità di doverlo fare e non sapendo tirarmi indietro accetterei di buon grado, ritrovandomi schiavo in men che non si dica.
LAVORO AUTONOMO: PRO.
Sarei io il padrone del mio destino.
Potrei seguire le aziende che mi vorrebbero come consulente nel modo che preferisco io, secondo le mie esigenze.
Dovrei fare solo ed esclusivamente affidamento sulle mie potenzialità.
Sarei io a darmi le pacche sulle spalle quando mi sento soddisfatto del mio lavoro e a strigliarmi se sbaglio qualcosa.
Posso decidere io dove lavorare e quando farlo.
Avrei la libertà di gestire il tempo come meglio ritengo di fare e curare anche tutti i miei vari interessi.
Dovrò essere spronato a credere fortemente in me stesso e nelle mie capacità.
CONTRO
Dovrei stare attento nelle spese ed avere un commercialista.
Farmi forza e cercare il modo migliore per cercare sempre di farmi pagare.
Essere preciso e puntuale ed essere disposto a lavorare anche di notte pur di mantenere una data di consegna.
Mi occorre un forte lavoro di autostima o più semplicemente provare a guardarmi davanti allo specchio nello stesso modo in cui mi vedono coloro che credono nelle mie potenzialità.
Suggerimenti?
domenica 25 agosto 2013
La cosa più importante
Volevo farvi un piccolo test, l'idea l'ho tratta da un film molto carino che stò guardando.
Volevo capire quanti di voi hanno colto il significato della poesia che ho pubblicato nel post precedente.
Perché io non l'avevo capito.
Poesia
L'arte di perdere non è difficile da imparare.
Così molte cose sembrano con fatte con l'intento di essere perdute.
Se le perdiamo non è un disastro.
E tu sempre perderai le tue chiavi di casa con un sorriso.
Ho perso due città , due fiumi e un continente.
Perduti, ma non è questo disastro.
Perfino perdere te, che è ciò che con la voce e coi gesti non mi fa soffrire è grazie all'arte che si impara presto l'arte di perdere.
Anche se a volte qualche perdita si rivela un disastro.
Ritardi...
I preparativi per la festa degli anni '80 mi ha tolto tempo dal blog e quindi devo ben recuperare due giornate di lavoro. Intanto con questo volevo mandare un grosso abbraccio alla mia cara amica che per ragioni di salute non ha potuto festeggiare con noi. Non preoccuparti G. bisseremo a breve quest'inverno.
giovedì 22 agosto 2013
Preparativi anni '80
Dunque, domani si prevede un'altra festa. Tema gli anni '80. Ieri sono andato in giro con la mia amica e siamo andati prima in un bazar di abiti vintage, dove lei ha trovato dei fantastici guantini di pizzo e io dei pantaloni vintage larghi con cavallo basso e poi dai cinesi. E' incredibile come i cinesi riescano a tenere uno stock di vestiti adatto per tutte le feste a tema, dagli anni trenta a quelli ottanta, dagli hippie a Dinasty. Io il mio look? Pete Burns dei Dead or Alive. Non Pete Burns adesso, il chirurgo non aveva posto. Ma quello del video di "You spin me round". Quindi oggi vado a provare la mia parrucca! Non vedo l'ora!!!
Pulizie fatte!!!
La casa è uno splendore, ieri ci siamo messi bene bene giù io e il mio amore e ora la casa risplende. Quindi direi che oggi posso concentrarmi sul mio da fare. Baci
mercoledì 21 agosto 2013
Tic Tac
Stanotte ho sognato qualcosa di veramente strano. Ho sognato che il mio blog era sulla bocca di tutti, e non in senso positivo. C'era tantissima gente che era arrabbiata con me per le opinioni che avevo nei loro riguardi, anche se poi non dicevo niente di male. Raccontavo solamente quello che vedevo intorno a me, senza esprimere alcun giudizio. Certo qualcuno era abbastanza infuriato e mi minacciava di non raccontare i propri fatti personali. Cosa che io fino adesso spero di non aver mai fatto.
Però è difficile parlare sempre di me, a volte un diversivo con qualcun'altro come protagonista è un buon diversivo.
Nel frattempo per me il tempo stringe. Ho consegnato un piccolo lavoro, al quale non so ancora se accetterò la proposta che mi è stata fatta. Devo fare pulizia mentale e per farla ho bisogno di iniziare partendo dalla stanza degli ospiti.
Magari oggi è la giornata buona per capire quello che voglio fare.
martedì 20 agosto 2013
Ma come fà a far tutto?
Poco tempo fa ho visto un film, in cui una brillante Sarah Jessica Parker correva come una forsennata dividendosi tra famiglia, lavoro e carriera. Sveglia i bambini, lavali, mangiali, portali a scuola, corri al lavoro, prendi l'aereo, torna in ufficio, vai a prendere i figli, portali a danza, vai a far la spesa, riprendi i figli, torna a casa, pulisci, cucina, mangia e poi a letto.
La protagonista aveva il suo bel da fare, non c'è che dire. Al contrario io al momento non ho niente di tutto questo, a parte il fatto che sto gettando le basi per la mia carriera, e nonostante questo mi sembra di non riuscire a fare assolutamente niente. Forse mi sto esaurendo ma cerco di capire fino a che punto potrei arrivare senza soccombere agli impegni, che non sono molti: blog, PNL, disegni, ricerca, lettura, pulizia, lavatrice e riordinare, riordinare e riordinare!!!
Un lavoro che non termina mai, sia che sia io ad avere generato il creato sia che sia stato qualcun'altro. Mi sento come Penelope davanti al suo telaio, lei però lo disfaceva di proposito. IO IL DISORDINE NON LO CREO DI PROPOSITO!!! Però mi insegue e non posso passarci sopra, perché poi si accumula e non mi fa pensare, non mi permette di riflettere e mi angoscia come un ospite indesiderato.
Vabbè, ora mi fumo una sigaretta e poi do una radanata.
E la cena di stasera la considererò come la mia ricompensa.
domenica 18 agosto 2013
Manic Monday
Sveglia alle otto, Will & Grace, colazione e via al lavoro. Almeno fino a dopo pranzo. Poi relax con gli amici. Ho l'ansia da televisione, mi sveglio presto alla mattina ma mi distraggo con Fox Life fino alle nove. Ma non possono dare una sola puntata alla volta, dico io? Ieri ho pure visto un documentario su Madonna che ringraziava il padre per non averle mai fatto vedere la televisione. Sarà per quello che poi è scappata da casa? Certo devo mettermi in testa di non perdermi davanti alla televisione.
E ora al lavoro.
Ma siamo poi così vecchi?
Ieri sera, davanti ad un'ottima birra media, si stava disquisendo insieme ad un paio d'amici se realmente siamo poi così "non così giovani" come crediamo di essere. E' vero che non abbiamo più ventiquattro o venticinque anni, che per tornare sobri dopo una serata particolarmente alcolica ci servono come minimo ventiquattro ore di divano, che anche la benché minima attività fisica non prevista ci fa indolenzire muscoli che credevamo non esistessero. Però, tutto sommato, io credo che non abbiamo niente da invidiare alle nuove generazioni. A parte un incontenibile appetito sessuale. Tutto questo discorso è nato dal fatto che ci stavamo chiedendo cosa avremmo fatto se avessimo avuto una montagna di denaro tra le mani, se saremo stati ancora in grado di organizzare festini e party come quindici anni fa. Io credo di sì, è vero che i soldi non fanno la differenza per divertirsi ma per l'organizzazione la fanno eccome. Poter delegare tutto a qualcun'altro e avere solamente l'incombenza di dover supervisionare. Ci siamo quindi dati altri otto anni, per poter diventare milionari e organizzare feste e vacanze in grande stile prima che la sciatica e la cervicale prendano il sopravvento. Armiamoci di fede e partiamo!
sabato 17 agosto 2013
Usato garantito
Breve post. Giornata allo Sky Park con tutta la famigliola. Sorella, cognato, nipoti e papà. E'stupefacente notare che nonostante i miei trentasette anni di assoluto fancazzismo il mio fisico riesce a sostenere i percorsi più ardui sospeso a venti metri di altezza su cavi d'acciaio e lanciandosi nel vuoto attaccato a liane come una scimmia urlatrice. Certo ho perso qualche pezzo di deltoide e quel poco che rimaneva dei miei bicipiti per strada, ma ce l'ho fatta. Ancor più ammirevoli mia sorella e mio cognata che a quasi cinquantanni balzavano su con la mia stessa agilità. Per non parlare dei miei nipoti, sembravano i figli di Tarzan.
Fantastici...
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venerdì 16 agosto 2013
Siamo molto di più di noi stessi
Stamattina volevo raccontarvi un'altra visione di un fatto accaduto nel 2000.
Vi ricordate le elezioni americane, quando si fronteggiavano su schieramenti opposti Bush e Al Gore?
Bene, in quell'occasione Bush vinse l'elezioni. Tra l'altro aggirando il sistema e tutti ne erano a conoscenza. Ma cosa fece Gore? Invece di starsene in un angolo a piangere, o cercare di rivendicare la sua vittoria seguì quelle che erano le sue vere ispirazioni.
Decise di dedicarsi anima e corpo alla realizzazione del documentario "Una scomoda verità" e di dedicare tutte le sue forze al fine di diffondere un forte messaggio per la salvaguardia del pianeta.
Ad oggi Gore è vincitore di un premio Nobel per la pace, e sicuramente ha influenzato positivamente molte più persone di quanto ha mai fatto Bush. La storia gli renderà merito, di aver fatto qualcosa di importante per l'umanità e non per il proprio ego.
Quindi, se a volte ci troviamo stanchi e svuotati e la vita sembra averci girato le spalle, magari vuole solamente che guardiamo in un'altra direzione e cercare di capire quali sono i traguardi ai quali vogliamo aspirare. Anche se la strada per raggiungerli non abbiamo mai iniziata a percorrerla. Non è mai troppo tardi per fare qualunque cosa noi vogliamo.
giovedì 15 agosto 2013
Ferragosto
Per tutti colori che già da metà luglio cominciano a dire che l'estate è già bella che finita, oggi posso dire che ne abbiamo fatta la metà esatta. Perché, cari i miei che vedete sempre il bicchiere mezzo vuoto, con Ferragosto vi comunico, ahimé, che siamo giusti giusti a metà. Ricordo i tempi che furono, quando Ferragosto rappresentava la festa più grande dell'estate. In Romagna le discoteche facevano a gara per avere come guest star i deejay più importanti del panorama internazionale e noi facevamo la staffetta per passare da un locale all'altro, per poi tornare a casa quando il sole era già alto in cielo. E soprattutto quando mia madre chiamava per avvertirmi che lei se ne andava al mare e le lasagne me le aveva lasciate nel forno. Il weekend di Ferragosto era il weekend del fuoco, ora come fuoco mi è rimasto solo quello di Sant'Antonio. Però sono proprio fortunato ad avere questi ricordi e sono ancora più fortunato ad avere partecipato ieri ad una festa in stile anni'70 ed essere riuscito ad indossare i miei jeans ricamati in stile hippie che indossavo vent'anni fà. Certo il gancio che fermava l'abbottonatura in vita era sottoposto ad un incredibile tensione e la pancia faceva capolino da sopra, ma una bella camicia di seta ampia nascondeva ogni magagna. E rispetto alle guerre di gavettoni prive di armistizio tra amici di ombrelloni rivali, quest'anno mi sono dedicato alla cura del mio corpo. Una bella mangiata a casa a base di pesce, spaghetti alle vongole, cozze in porchetta e grigliata di pesce per poi proseguire al mare con birra e americani e concludere con una fantastica tartarre di carne e mousse di mascarpone. E chi m'ammazza!
mercoledì 14 agosto 2013
Un regalo inaspettato
Cari miei, dovete sapere che fra qualche giorno compierò la bellezza di 18 anni (per gamba, più uno). Ed in questo mese ci sono anche diversi miei amici che compiono gli anni. Una di queste ha avuto un regalo inaspettato da parte del suo ragazzo, inaspettato ma soprattutto originale. Un giro in mongolfiera, al quale io e il mio amore ci siamo aggregati volentieri. La parte più difficile è stata la partenza. Alzataccia alle cinque del mattino per essere in aeroporto alle sei. Caricati su un pulmino con trazione integrale con destinazione pista di decollo. In meno di mezz'ora il pallone era spiegato e gonfiato e noi siamo saliti su questa cesta di vimini, come quelle dove si mettono le uova fresche solo un pò più grande. E poi il decollo, leggero, silenzioso, e osservavamo la terra che pian piano si allontanava sotto di noi. Le case e le strade si facevano mano a mano sempre più piccole, fino a sembrare i modellini dei plastici delle città. Un silenzioso totale ci avvolgeva, a parte qualche fiammata che ci dava delle vampate di calore non indifferente ma necessaria per mantenere la mongolfiera in quota. Potevamo vedere tutta la costa e l'entroterra nello stesso tempo. Dal monte Titano al Conero, dalla Gola del Furlo all'Adriatico, e il vento ci sospingeva verso il mare. Il mio amore sembrava ogni tanto aggrappato al cesto di vimini come il gatto sul bordo di un secchio pieno d'acqua e D. (il moroso della festeggiata)era finalmente disteso e sereno perché il volo era lineare, senza vuoti d'aria. Sapevamo già che quando le correnti d'aria si fossero fermate la mongolfiera sarebbe stata costretta a scendere, e noi saremmo stati recuperati. Ma non avremmo mai immaginato di atterrare in un campo appena trebbiato nel bel mezzo delle campagne. Armato di GPS il nostro comandante richiamava tramite la sua radio il suo corrispettivo a terra, e dopo non più di dieci minuti dall'avvistamento di un daino ecco che vediamo scendere dalla collina il nostro mezzo di trasporto. Una volta agganciato il rimorchio partiamo, direzione aeroporto. Mmmh! Magari, dopo appena cinque minuti di Camel Trophy e nemmeno cinquecento metri di strada, il nostro mezzo si affossa nell'unica pozza di fango in dieci ettari di campo. Ringraziando il cielo con noi in volo c'era un signore di Roma, che non era previsto visto che io avevo chiesto assolutamente che fossimo solamente in quattro. Ma questo signore anziano, tra l'altro molto piacevole, era stato accompagnato da un suo amico che doveva far riparare il pallone della sua mongolfiera dal nostro comandante. Quindi erano arrivati con il loro furgone e quando sono tornati a prenderci c'era anche l'accompagnatore con il proprio mezzo. Una mano dal cielo, grazie a quel Ducato siamo riusciti a liberare il pulmino dal pantano e a tornare a casa. Ma prima una bella colazione. Nessuno di noi aveva mangiato e visto che erano già trascorse quattro ore da quando ci eravamo alzati direi che era il caso di rifocillarsi, per non dire ingozzarsi. Panini al salame, tonno e carciofini, prosciutto cotto e non so che altro, brioches, ventaglio con crema di ricotta, millefoglie, granita siciliana, cappuccino, succo ace, Redbull e caffè con zabaione, sigarettina e poi a casa divano.
Adesso mi sembrano che siano le dieci della mattina, meglio così almeno ho più tempo per prepararmi alla festa Peace & Love di stasera.

martedì 13 agosto 2013
Senza Parole
No, non è che qualcosa mi ha stupito particolarmente da lasciarmi in questo stato e non ho nemmeno assistito a qualcosa di talmente irresistibile da togliermi il fiato. Non mi è passato nemmeno qualcuno che mi abbia causato uno stato tale da avere necessità dei sali. Diciamo che il mio è più un consiglio. Un consiglio che voglio dare a tutti indistintamente, specialmente a coloro che mi stanno a cuore. Perché? Perché quando qualcuno ci ferisce, ci offende, ci processa, ci giudica, ci delude, ci irrita, non serve a niente controbattere, difendersi, argomentare per far valere le nostre ragioni. In tutti questi casi se non hanno avuto l'intelligenza di rivolgersi a noi con rispetto, non potranno capire l'errore che hanno commesso e non saremo certo noi a farglielo capire, per quanto mossi dalle migliori intenzioni. Magari potremmo vedere per un attimo un guizzo di senso di colpa balenare nei loro occhi, una sorta di "mi dispiace per come ti ho trattato" ma quell'attimo svanirà in men che non si dica. E "con men che non si dica" non intendo un giorno, una settimana o un mese. Magari può essere veramente così, ma magari quel lasso di tempo potrebbe essere molto più lungo e poi la persona in questione potrebbe veramente tornare alle sue vecchie abitudini.
Con questo non voglio dire che dobbiamo accettare tutto passivamente, mancheremo di rispetto verso noi stessi. Ma una volta che il nostro comportamento a questi stimoli sarà di tipo pro-attivo, pacato e ponderato, e non reattivo e istintivo, allora dovremmo essere in grado di lasciare andare ciò che accaduto alle nostre spalle. Invece, spesso, continuiamo a trascinarci dietro questi fardelli che serbano rabbia e rancore e ci impediscono tutto ciò che di bello c'è nella nostra vita.
lunedì 12 agosto 2013
La bontà delle persone
Ieri è stata una giornata da dieci e lode. Una di quelle giornate in cui ti senti in pace con il mondo. Mi sono svegliato di mattina, non prestissimo visto che siamo in agosto, e ho cominciato a dare una rassettata a casa. Poi mi ha chiamato mia sorella invitandomi a pranzo fuori con tutta la famiglia. Direzione, le bellissime colline del nostro entroterra. Anche se sapevo che dovevo adempiere ai miei doveri, avevo voglia di rifocillare la mia anima, e anche il mio stomaco, con gli affetti più cari. (Con questo non voglio dire che mi sono mangiato i miei nipoti, per quanto siano teneri)
Il poggio dove si trova il ristorante ha una bellissima terrazza che mostra un panorama che si estende fino al mare. E' una cosa incredibile, un piacere per gli occhi e mentre me ne stavo lì ad ammirare con mia sorella il piccolo orto di piante officinali che i proprietari avevano realizzato con tanta cura e amore mi chiedevo come sarebbe stato vivere lì.
Immerso nella natura, nel suo silenzio e seguire i suoi orari e le sue necessità. E magari dedicarmi alla scrittura, senza televisione, in compagnia solo del mio amore e magari di quello dei miei familiari.
Sarei veramente in grato di stare lontano dai miei amici, e magari invitarli solo per trascorrere il fine settimana?
E' una bella domanda alla quale non ho saputo dare risposta, visto che alla sera ero insieme a loro a fare un aperitivo in terrazza in centro città. E la loro compagnia è altrettanto piacevole quanto il panorama del poggio, o forse di più.
Peraltro ieri sera sono stato veramente fortunato. Raccontando a una ragazza quelle che sono le mie ansie, i miei dubbi, le mie paure riguardo a ciò che vorrò fare della mia vita professionale, lei mi ha guardato intensamente con i suoi bellissimi occhi azzurri e non mi ha dato la sua opinione riguardo a che scelta fare, ma mi ha abbracciato. Così, improvvisamente e poi ha aggiunto di seguire il mio cuore e ascoltarlo. E' stato bellissimo, spontaneo e io sono rimasto affascinato perché io credo nella bontà delle persone, ma quando la ricevi in modo così partecipe e sentito senza aver fatto niente per meritartelo ti chiedi: ma forse è proprio questo il segreto. Meritarsi tutto questo, solamente per essere se stessi. Senza veli, senza ipocrisie, senza paura né rancore, né rabbia né odio.
Nonostante mi sono promesso che oggi avrei dovuto lavorare, prima di organizzarmi la giornata, dedicherò la mattinata alla cura di me stesso. E per quanto mi piacerebbe infilarmi in una beauty farm, questa volta la mia cura saranno i miei libri.


domenica 11 agosto 2013
Tempi di recupero
Quando avevo un età compresa fra i venti e i trent'anni, come già anticipato, io e la mia compagnia non ci risparmiavamo in fatto di discoteche e serate danzerecce. Per noi non era affatto un problema prepararsi per uscire di casa alle undici e mezza di sera, chiaccherare o bere qualcosa in giro fino all'una e trenta, prendere la macchina per andare in disco, tornare e fare colazione, verso le sette della mattina. Naturalmente in tutto questo non è che bevessimo acqua frizzante. Al contrario, i cocktail erano il nostro Gatorade. E alla fine della serata contavamo i sopravvissuti.
C'era chi arrivava in discoteca per passare la serata in bagno e farla trascorrere anche alle sue amiche, che come suore devote assistevano al capezzale. C'era chi non aveva nemmeno le forze per dire agli amici in macchina che si sentiva poco bene, riempiendo così le cartelle delle portiere di maccheroni al ragù. C'era chi veniva lasciato sul portone di casa come un sacco dell'immondizia.
Se i nostri genitori si sono accorti mai di niente, vi chiederete? Io credo di sì, e il sospetto mi è venuto in mente quando una mattina ,lasciando l'amica a casa in condizioni simili a quelle di Lindsay Lohan davanti al commissariato, il padre ha aperto la finestra urlandole di fare poco chiasso e rientrare.
Certo di notte leoni e la mattina... Ma invece il nostro fisico era in grado di darci grandi soddisfazioni, riuscivamo comunque a goderci la giornata di mare (a volte addirittura dalla mattina) e alla sera eravamo già in pista per un'altra serata, e un'altra e un'altra.
Adesso ci vogliono la bellezza di ventiquattr'ore per smaltire l'alcool bevuto la sera precedente, e senza necessariamente essere ubriachi. E se per caso la sera successiva hai degli impegni, cerchi di recuperare anche l'ultima mezz'ora di sonno prima di uscire come fossi un uomo assettato nel deserto con l'ultimo bicchiere di acqua.
Perlomeno abbiamo capito, senza dovercelo dire, che non abbiamo più le forze per affrontare quindici o trenta chilometri di auto e quindi ci arrangiamo in bici. Anche per evitare i famigerati controlli.
Tutto sommato, siamo ancora dei bravi ragazzi.
sabato 10 agosto 2013
Una bella rimpatriata...
Ieri sera la mia compagnia ha avuto modo di ritrovarsi nella sua quasi totalità a distanza di non so quanti anni.
L'occasione è stata l'inaugurazione del ristorante di uno degli amici di quella compagnia, che aveva come punto di ritrovo un campetto davanti alle scuole elementari del quartiere.
E' stato bello vedere tutte quelle ragazze con le quali condividevi discoteche, sigarette, sbornie, ecc. essere diventate tutte delle ottimi mogli o delle ottime madri. E cosa ancor più piacevole è stato vedere che ad oggi sono ancora delle belle spugne tutte quante.
Scherzi a parte, mi riempe sempre il cuore vedere quanto siamo stati uniti e quanto ancora oggi, sebbene le strade ci abbiano portato su strade diverse, ogni volta che ci ritroviamo abbiamo veramente la gioia di stare insieme.
Come se non fosse passato nemmeno un giorno.
Tutto questo un pò mi spaventa, sono sincero. Perché mi viene da pensare che non so se tutto questo me lo merito davvero, tutta questa amicizia e tutto questo amore. Non so nemmeno cosa dire e cosa fare per poter esprimere tutta la gratitudine che provo in questi momenti in cui mi sembra veramente di toccare il cielo con un dito, forse anche per i bicchieri.
Grazie di cuore, amici.
venerdì 9 agosto 2013
Eventi mondani
Cari i miei lettori, la mondanità è approdata anche nella nostra ridente cittadina. Ebbene sì. Ma piuttosto che attraccare in porto in modo volgare e sfrontato con yacht e barche a vela e magari un carico di marinai e ragazze di facili costumi, ha scelto la via più modesta e defilata dell'autolettiga del Cottolengo.
Vi spiego meglio. Ogni anno la nostra città raggiunge il suo massimo splendore nelle due settimane centrale di agosto. Per celebrare il suo compositore più illustre, viene organizzato un festival che attrae un folto gruppo di melomani provenienti da ogni parte del mondo. E come spesso accade in queste occasioni dopo le varie prove generali, le prime e via dicendo, le signore benestanti della città hanno piacere di invitare amici, ospiti e cantanti nelle loro magioni per disquisire sulla bravura degli interpreti, del direttore d'orchestra, del regista, ecc.
Ieri sera, quindi, dopo la prova generale ci siamo recati presso la villa di una di queste signore amanti della lirica. In verità, io alla prova generale non c'ero andato. Ad essere sinceri, ero un po spaventato all'idea di dover assistere a cinque ore di opera. Sebbene la conoscessi (per modo di dire).
La villa si trova nel parco naturale della città, quindi vi lascio immaginare il verde e la bellezza naturale che l'avvolgono. Salendo dal viale d'ingresso siamo giunti al parco adiacente alla casa dov'era stato allestito un piccolo cocktail di benvenuto.
All'ingresso siamo stati accolti da un simpatico nonnino, il padrone di casa, che elargiva "ombrette" di vino e la cosa mi ha messo subito a mio agio. Mi ricordava un oste di un "bacaro" veneziano.
Appena entrato ho notato subito un'attrice di tempi lontani, che mi ricordava le calde sere d'estate quando mia madre rimaneva in piedi fino a tardi per vedere programmi come "Quelli della notte". Sebbene il viso fosse rilassato e luminoso, e forse anche un pò tirato come una pellicola, le sue mani tradivano inesorabilmente la sua età anagrafica. Oltre a lei, tra le ospiti a me più note, la giornalista esperta di moda. Che poi per il modo di vestire che hanno sembrano più le testimonial di uno spot per una catena di supermercati che delle luminari del fashion.
E intanto che intorno a me sentivo la presenza della nera signora volteggiare sulle nostre teste, visto l'età media degli invitati, cercavo di immaginare che prima o poi sarebbero arrivati i pezzi forti della serata. Affascinanti uomini anziani accompagnati da aitanti giovanotti pronti a tuffarsi in piscina, visto il caldo della serata. So che la mia immaginazione è troppo "viscontiana" ma tutto mi sarei aspettato tranne vedere il classico cliché della giovane coppia omosessuale con in braccio la loro creatura. Una sorta di pincher coccolata e vezzeggiata come appunto fosse la bambina che da tanto tempo aspettavano. Sia ben chiaro, anch'io adoro gli animali, quelli vivi e soprattutto quelli appesi dentro l'armadio, e amo giocare con i cani all'aria aperta. Ma non credo a un rapporto paritario. Insomma, per farvela breve nel giro di quindici minuti ci sedemmo a tavola e il reparto geriatrico era al completo. E buonanotte alle mie fantasie, e anche a qualcuno degli invitati che Morfeo, almeno spero, aveva già portato via con sé.
Appena seduti a tavola parte il tour dei complimenti al primo cantante, doverosi non c'è che dire. Ma a volte senti di quei complimenti che se fossi io a riceverli veramente farei fatica a capire se sono piaciuto oppure no.
"Ogni volta che cantavi mi veniva da piangere!!!" capisco le sue migliori intenzioni signora ma ci sono altri termini per esprimersi. "Ma per la commozione, è ovvio!" sì, quella cerebrale!
E ancor più interessante è notare il circo di certi invitati che farebbero di tutto pur di entrare in modo esclusivo e privilegiato nelle grazie dei loro amici famosi, attraverso anche lo sputtanamento più basso e immorale a discapito degli altri amici. Quasi come fosse un concorso di bellezza. Snocciolando a tavola anedotti noiosi, cercando di dimostrarsi divertenti ironizzando sugli altri e cercando di apparire sempre sorpresi e divertiti anche per una scoreggia. Purché
venga dal culo giusto.
Per fortuna a rallegrare la serata ci ha pensato la padrona di casa. Una simpatica ottantenne elegantemente vestita che ha esordito raccontandoci un episodio di quando era in stato interessante ed aveva maggiorato le sue forme. Durante un veglione di capodanno, la sorella, preoccupata che ciò potesse essere causa di disinteresse da parte degli ospiti maschili, la riprese affinché cercasse di stare più attenta alla propria alimentazione. Ebbene, lei si preoccupò di risultare ancora piacente e fece la cosa più semplice che potesse fare, si tagliò il vestito per mettere in mostra il seno pieno e turgido che la montata lattea le aveva regalato.
"E quindi, con tutto quel seno con la montata lattea, gli uomini non potevano fare a meno di non notarmi!"
"E di chiederle un cappuccino!" ecco qua il simpaticone, un'altra buona occasione persa per tener chiusa la bocca. Per fortuna fummo in pochi a farci caso, o forse in molti fecero finta di niente.
La serata proseguì con grande goliardia, a quel punto la padrona di casa era lanciata. E cominciò una guerra a suon di barzellette tra lei e uno degli interpreti spagnoli. Non è questo il momento per raccontarvele, altrimenti finirei stasera.
Ma devo dire che sebbene ne sono uscito da questa serata con l'ormone rilassato, in compenso lo spirito era molto rinfrancato.
Ah proposito, credo che la Nera Signora ha rimesso la falce nel fodero e se ne sia andata prima di noi. In effetti c'era troppa vita.

giovedì 8 agosto 2013
Sushi e Champagne
Bene per essere giovedì mattina devo dire che non è andata male. La degustazione di champagne mi ha lasciato la testa abbastanza leggera, e considerando che stasera ci sarà un'altra festa, venerdì l'inaugurazione del ristorante di alcuni amici e domenica l'aperitivo in terrazza da amici, direi che se arrivo a lunedì mattina avendo bevuto un litro d'acqua in tutto sono un gran salutista.
A dir la verità avrei una montagna di cose da fare, ma oggi faccio veramente fatica e mi stò gigioneggiando tra il divano e il computer. In cerca di un poco d'ispirazione. Per prima cosa dovrei dare una bella sistemata a casa e fare ordine, in modo che così mi riordino anche le idee. Poi dovrei lavorare, fare un pò di ricerca ed organizzarmi un appuntamento.
Con 'sti caldi...
Penso che oggi rifletterò su come trascinarmi fino a fine serata.
martedì 6 agosto 2013
E adesso, che faccio?
Quando si dice: si chiude una porta e si apre un portone. Direi che è vero. Come ben sapete, stò cercando di cambiare lavoro. In parte mi è stato anche imposto e a dirla tutta non è stato un bel periodo perché, ho dovuto sorbirmi le paranoie di qualcuno che si sentiva minacciato da me. Quindi ho cominciato a riflettere su cosa avrei voluto fare da grande.
1°)Il libero professionista, seguendo consulenze per i clienti.
2°)Aprirmi un negozietto.
3°)Proposta arrivata ieri, tornare a fare il dipendente ma per un'azienda leader nel settore dell'abbigliamento da bambino.
Per poter scegliere dovrei cercare di capire come mi vorrei vedere di qui a un anno e la cosa non è affatto semplice.
Certo un lavoro a tempo indeterminato offre numerevoli vantaggi tra cui, una paga sicura e la possibilità di viaggiare per fiere e ricerca in continuo, ma un lavoro mio offre l'indipendenza più totale anche se dovrei essere responsabile di me stesso al 100%.
Da qui in avanti, per i prossimi quindici giorni, dovrò rifletterci bene.
Si accettano suggerimenti.
La cenetta tra amici del lunedì sera...
Cari amici,
ultimamente, con l'arrivo della bella stagione, abbiamo io ed altri pochi intimi abbiamo trovato il modo di iniziare la settimana con quella che definirei "La cena dei campioni". La ragione è semplice, avere l'occasione di ritrovarsi per farsi quattro chiacchere e quattro risate (soprattutto). Ma sembra quasi sia anche il modo di evadere dallo stress della settimana che è appena iniziata. So cosa pensate, "ma non ti basta il fine settimana?". Ma un conto è andare fuori a cena, un conto è cucinare a casa. E anche bere.
Siamo molto attenti nel bere, di certo non beviamo il vino in cartone. Partiamo sempre da una determinata gradazione, per poi salire e a volte avventurarci anche nei rossi. E alla fine per farla breve, quando la cambusa è bella che svuotata, trangugiamo anche la birra. Insomma, finita la cena, il ritorno a casa, cadaveri permettendo, è sempre un'impresa.
Per fortuna che abitiamo tutti abbastanza vicini, a volte proprio questione di metri. Eppure a volte anche quei metri diventano chilometri e si finisce per addormentarsi o nella stanza degli ospiti, quando va bene, o direttamente in terrazza per poi svegliarsi alle prime luci dell'alba. Di sei ieri, ne abbiamo persi due. Persi in senso metaforico s'intende. E per avere una media di poco più di trentotto anni direi che non è male. Quindi, mi domando, e so che non sono il solo? Visto che il giorno dopo si lavora, sarà mica il caso di spostarle queste cenette di evasione?
lunedì 5 agosto 2013
Tormento
Avete presente quella sensazione che vi prende quando sapete che dovete fare qualcosa per la vostra vita di veramente importante, ma subito venite assaliti da una marea di dubbi e preoccupazioni? Ecco, questa è la situazione che stò vivendo in questo preciso momento.
Mi rendo conto di essere giunto ad un capolinea, allo stesso tempo tutte le cose che ci sono da mettere a punto per realizzare la mia opportunità mi fanno quasi desistere dal volerlo fare.
Forse devo tenere bene a mente che poi quando scelgo la strada più facile, prima o poi finisco per pentirmene.
In inglese si dice "No Pain, No Gain". Se non lotti non vinci. E non si tratta di lottare contro gli altri, ma contro me stesso e contro le mie resistenze. Decisamente devo darmi una mossa, perché il tempo è tiranno e non voglio più trovarmi tra un anno nella medesima situazione.
Quindi, ora mi faccio una bella doccia e torno ad essere operativo.
Buon lunedì mattina e buone ferie per chi le ha iniziate.
domenica 4 agosto 2013
Il mattino ha l'oro in bocca...
Scriveva Jack Torrence in "SHINING" ed io infatti mi sento veramente come se avessi l'oro in bocca. Ho un sapore metallico in bocca manco avessi mangiato la carrozzeria di una vecchia Duna usata. E per fortuna che ho la funzione "controllo ortografia" attivata, altrimenti il post di oggi potrebbe sembrare scritto con il mio piede sinistro.
Credo però che tutto sia degenerato dopo la moretta. Sapete cos'è la moretta? Beh, per quanti di voi non residenti delle mie parti ve la spiego.
La Moretta fanese è un caffè corretto originario della città di Fano (PU) ma ormai diffuso anche nelle zone e città limitrofe. È forte e dolce, e solitamente si beve come digestivo dopo i pasti o come un energetico pomeridiano.
La correzione è una miscela di anice, rum e brandy, variabile a seconda delle ricette personali, ma approssimativamente in parti uguali. Una variante utilizza il cognac al posto del brandy. Utilizzando l'erogatore di vapore della macchina del caffè, si scaldano direttamente nel tradizionale bicchierino di vetro, tre cucchiaini di liquore con due cucchiaini di zucchero e una scorzetta di limone, fino a che lo zucchero non sarà completamente sciolto, dopodiché si aggiunge il caffè espresso bollente, tenendo il bicchierino leggermente inclinato in modo da evitare che i due liquidi si mescolino tra loro. Passaggio molto importante, perché una vera Moretta si contraddistingue per i suoi tre tipici strati (partendo dal basso): liquore, caffè e cremina del caffè.
In mancanza di una macchina da espresso può essere preparata anche con il caffè della moka e scaldando sui fornelli gli altri ingredienti.
La moretta ebbe origine tra i marinai e pescatori del porto di Fano, che prendevano bevande corrette e molto calde per scaldarsi e rinvigorirsi prima di "andare in mare". In tempi passati la povertà portava ad evitare gli sprechi, perciò i rimasugli di liquori avanzati venivano raccolti insieme; da questi nacque in seguito la "Moretta".
"Grazie Wikipedia"
A più tardi...

sabato 3 agosto 2013
Onorare gli impegni
Se vuoi qualcosa, devi farla. O almeno provarci con tutte le tue forze e soprattutto bisogno sempre cercare di mantenere gli impegni, in particolar modo quelli che hai preso con te stesso. Di conseguenza non posso più assolutamente esimermi dal scrivere quotidianamente e per prima cosa devo decidere anche quale sia il momento migliore per scrivere. Sono stato combattuto (parolone!!!) per due giorni per capire se il momento migliore fosse la sera o la mattina. Senz'altro di sera ho la testa piena di ciò che mi è successo e che aspetta solo di essere svuotata, il problema è che di sera la testa a volte può anche essere piena di ebbrezza. E scrivere in quelle condizioni è difficile per me e sarebbe incomprensibile per voi. Quindi alla fine ho deciso che il momento migliore per scrivere è la mattina, per la precisione dopo aver dato il buongiorno al nuovo mondo e al water.
Magari i ricordi dell'eventuale serata precedente potrebbero essere un pò appannati, ma poi la nebbia si alza e si vede il sole.
giovedì 1 agosto 2013
Sono un ragazzo fortunato
Non perché mi abbiano regalato un sogno, come cantava Jovanotti. Ma perché ho la possibilità di fare non uno ma ben due aperitivi in spiaggia di giovedì sera. Quanti di voi possono avere la fortuna di andare la mare alle cinque e mezza del pomeriggio, trovare parcheggio, farsi baciare dal sole, farsi una birra media accompagnata da succulenti paninetti con tonno affumicato, totano e gamberetti in salsa rosa per poi godersi due americani in riva al mare pasteggiando con del vitel tonnè fresco fresco.
E tutto questo di giovedì sera. Quale preludio migliore al fine settimana. Per non parlare della compagnia. Dapprima i miei amici di infante memoria e poi la mia amica di Smart munita. Al calar del sole si è poi aggiunta la mia primissima amica nonché vicina di casa, colei che al mondo delle Barbie mi aveva introdotto, con il suo adorabile bambino di tre anni e mezza. Chiudono il gruppo l'amica dai tratti ispanici, nota per la sua schiettezza e franchezza, e il suo affascinante fidanzato brizzolato, atletico e ciò che più conta sempre sorridente e simpatico.
A parte questo abbiamo toccato anche argomenti abbastanza intensi, come la malattia di una madre che è sempre stata vigorosa e piena di forze e che ancora oggi, nei momenti più difficile, riesce a riprendere la figlia perché non è una brava massaia.
Ci sta tutto nella condivisione tra amici, anche l'essere preso in giro per le dottrine spirituali che mi accingo a studiare e i corsi di affermazione personale via Skype. Ma questa è la vita, ed è troppo bella persino per poterla descrivere a parole o in un quadro. La sua bellezza la si può capire solo negli occhi di chi abbiamo di fronte.
Ciliegina della serata? La stella cadente.
Buonanotte...
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