lunedì 13 maggio 2013

L'importanza di essere in due, tre, quattro e via dicendo

Stare in un rapporto di coppia non e' una cosa semplice. Io ne so qualcosa, ne ho gia' qualcuna di relazioni alle spalle. Eppure alle volte mi sembra sempre di ricadere negli stessi errori, o anzi mi sembra che gli errori delle mie dolci meta', pur essendo molto diversi fra loro, si ripetano in maniera ciclica. Ma ieri sera ho avuto un'illuminazione, proprio mentre ero a letto nell'attesa di addormentarmi. Il problema di cio' che non mi soddisfa in un rapporto dipende da me, perche' io posso sempre scegliere se stare dentro o no in un rapporto. E non posso certo obbligare chi sta' con me ad obbedire ad ogni mio comando, come un cagnolino ammaestrato. Oppure ancora non posso cercare di aiutarlo a risolvere i propri problemi se non ha ne' la consapevolezza di avere un problema ne' tanto meno la forza per uscirne. La mia ultima relazione e' durata tre anni e mezzo, un anno di relazione e due anni e mezzo di patimenti. A cosa erano dovuti i patimenti? Al fatto che non riusciva ad accettarsi cosi' com'era. Nella vita capitano a tutti dei momenti in cui non sappiamo che strada percorrere, eppure qualsiasi strada prendiamo ci porta davanti ad uno specchio. Quello della nostra anima. E quando quello che vediamo non ci piace iniziano i problemi. Non c'e' aspetto fisico, ne' bellezza che tenga davanti a questo specchio, perche' ci mostra quello che siamo e abbiamo cercato di nascondere. Cosi' mi sono ritrovato dall'essere il fidanzato di una bellezza da urlo, all'essere il compagno di un tricheco in meno di un anno. Una dieta non sarebbe servita a ridar forza e vigore alla sua personalita', visto quello che mangiava. Forse giusto una reincarnazione. Ma io ne ero comunque innamorato, o almeno cosi' credevo. D'altronde mi sentivo che dovevo fare qualcosa, nella buona e nella cattiva sorte. Ma quel qualcosa era sbagliato, per entrambi. Rimasi in una relazione nella quale provai qualsiasi cosa per cercare di far recuperare un minimo di autostima alla sua persona. Ma piu' tentavo, piu' ne rimanevo invischiato. Come nelle sabbie mobili e ben presto inizia a sprofondare anch'io. Sia ben chiaro, non voglio dire che se la nostra meta' ha dei problemi dobbiamo infischiarcene e mollarla nel ciglio della strada. Ma se ci accorgiamo che il partner in questione non ha la benche' minima forza di tirarsene fuori, dobbiamo separarcene prima che diventi troppo tardi anche per noi. Perche' non dobbiamo mai perdere l'amore per noi stessi, se perdiamo quello non possiamo essere in grado di amare nessun'altro. Volete sapere com'e' andata a finire? Nemmeno sei mesi dopo che ci eravamo lasciati la meta' della mela, che non era quella giusta per me, aveva ritrovato tutto l'amore e la bellezza per se stessa. Ed io, nemmeno un anno dopo, ho trovato la mia meta' della mela. (Almeno credo).

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