lunedì 6 maggio 2013
E se fossi un deficiente?
Ieri mi sono guardato un film, l'ultimo per l'esattezza, di Peter Sellers. "Oltre il giardino". Se non l'avete visto ve lo racconto brevemente. Il protagonista e' "Il giardiniere", interpretato appunto da Peter Sellers. Un uomo di mezz'eta', analfabeta, a cui piace guardare la televisione. Ha sempre vissuto sotto il tetto del suo padrone e quando questi muore e' costretto a lasciare la casa. Girovagando per la citta' senza meta, viene investito da una limousine. Viene aiutato dalla passeggera che e' la moglie di un ricco industriale. Un uomo anziano e molto malato, ma estremamente sensibile e intelligente.
Il giardiniere viene ospitato in casa e il suo modo disincantato di rapportarsi con il mondo esterno, dovuto anche alla sua leggera demenza, lo fanno apprezzare da tutti gli uomini di potere che frequentano la magione del ricco industriale.
La sua capacita' di intervenire sempre e solamente quando interpellato e parlando per metafore bucoliche, fan si' che egli venga considerato un uomo di un estrema saggezza. I cui consigli vengono presi in considerazione persino dal presidente degli Stati Uniti.
Non vi svelo poi il finale, ma la cosa che a me e' rimasta impressa e che mi ha colpito e' questa; a volte cerchiamo di fare 1000 cose nella vita, tutte insieme.
Sia perche' vogliamo dimostrare a noi stessi il nostro valore, sia perche' molto spesso ci viene imposto o dalla nostra famiglia o dal nostro datore di lavoro.
Torniamo a casa, sfiniti e il piu' delle volte con la sensazione di non avere concluso niente. Guardiamo la televisione, ci addormentiamo dopo poche pagine di un libro e contiamo i giorni che ci separano dal fine settimana.
Ma a chi vogliamo dimostrare tutto questo? Soprattutto siamo convinti che cio' che vogliamo dimostrare a noi stessi sia quello che realmente ci appasiona? O invece e' cosi' perche' ci e' stato imposto negli anni dalla scuola, dalla famiglia, dal lavoro, ecc.
Come il giardiniere credo che dobbiamo esprimerci attraverso quella che e' la nostra vera passione, facendo una cosa alla volta. Lavoriamo schiavizzati e quando siamo imprenditori siamo schiavi di noi stessi, siamo schiavi di assurde abitudini. Compriamo piu' vestiti di quelli che potremmo indossare, mangiamo e beviamo piu' del necessario e tutto per cercare di riempire quegli spazi vuoti che abbiamo dentro di noi e che in realta' dovremmo riempire con la nostra vera essenza.
Forse oggi vi avro' annoiato un po' ma ci tenevo a condividere questi miei pensieri con voi. Ma non preoccupatevi, domani tornero' a parlare delle mie disgrazie.
A proposito se qualcuno volesse scrivere dei commenti, beh sappia che ci sto lavorando.
Buonanotte!
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