martedì 18 giugno 2013

Il segreto del successo

Francamente del mio devo ancora capirlo. Se fosse "il segreto del mio sul cesso" saprei rispondere, un'equilibrata dieta di carboidrati ed alcool ma non credo che valga. Mark Twain diceva che il segreto del successo e' fare della propria vocazione una vacanza. Io non credo di aver capito qual'e' la mia vera vocazione, vale se faccio della vacanza una vocazione? Se tornassi indietro vorrei fare il controller per l'Eden viaggi. Eppure quand'ero giovane avevo tante vocazioni. La prima era sicuramente fare l'attore. Ho partecipato ad una recita scolastica ed ero cosi' bravo che mi affidarono ben tre ruoli, pensate se non ero versatile. Sicuramente mai quanto Sara Tommasi nella sua seconda carriera, a proposito qualcuno si ricorda qual'era la sua prima carriera? Pero' ero portato per il palcoscenico. Mia madre infranse i miei sogni di gloria con un categorico NO quando ventilai l'ipotesi di fare la Scuola di Arte Drammatica a Roma. E cosi' riposi il mio sogno nel cassetto. La seconda vocazione probabilmente e' stato sempre disegnare. Ricordo ancora quando disegnai un fumetto ispirato alle gesta erotiche del mio professore di estimo. Persino lui si complimento', per non parlare di quello di fisica che mi chiese perche' non creai un personaggio fatto a misura su di lui. Se all'epoca il creatore delle Winks avesse gia' avuto la sua azienda probabilmente mi sarei fiondato a disegnare donnine. La terza vocazione e' sempre stata sicuramente la danza, adoro ballare e divertirmi in compagnia. E' una valvola di sfogo che non ha eguali. Peccato che io non mi sia mai cimentato al di fuori della pista da ballo. Pero' sono molto bravo! Infatti sabato sera alla festa revival '90 nella casa in campagna della mia amica mi sono scatenato nelle danze piu' frenetiche. Vuoi l'alcool, vuoi la voglia di scaricare le tensioni accumulate durante la settimana, vuoi che eravamo tutti li' a ricordare i bei vecchi tempi, abbiamo creato un cappanello di gente dove al centro c'ero io che mi dimenavo come una donna punta dalla taranta. La gente mi osservava, citando il mio amico avvocato, con un misto di ammirazione e disgusto. Non e' da tutti riuscire a suscitare emozioni cosi' contrastanti, me ne vanto? Si'! A parte gli scherzi, sto' veramente cercando di capire quale sia la mia vera vocazione perche' diventi la parte dominante della seconda meta' della mia vita. E non voglio che sia qualcosa riconducibile ad un qualsiasi lavoro, per quanto creativo possa essere avra' sempre delle richieste e delle scadenze da rispettare. Vorrei che sia qualcosa che abbia a che fare con l'emozioni che posso far scaturire negli altri. Non voglio essere un capitano d'impresa che dice: "io mi sono spaccato la schiena perche' amo il mio lavoro, sono nato qui dentro e moriro' qui dentro" non mi sembrano i pressuposti di una vacanza ma piuttosto di un calvario. Per quanto un lavoro possa essere difficile e impegnativo deve renderci felici, altrimenti che senso ha. Quando saremo all'ingresso del viale dei cipressi, ci avra' portato tutta la gioia che abbiamo provato durante quei giorni di lavoro o piuttosto l'infartino causato dal troppo stress? Io penso che molto spesso la gente si convince che quel determinato lavoro sia la propria vocazione perche' non ha la benche' minima idea di cosa voglia veramente. Perche' e' troppo attenta a curarsi dell'opinione altrui fingendo che in realta' non gliene importi granche' e non sa nemmeno cosa vuole veramente dalla propria vita, anche in campo affettivo. Si adattano, si adeguano e diventano arroganti e prepotenti soprattutto se hanno realizzato una piccola fortuna. Ma l'equazione non e' sempre cosi', se sei diventato ricco o famoso non sempre sei realizzato come persona e mi dispiace per tutti coloro che vivono in questa bolla. A proposito ci avete mai fatto caso che questo genere di persone frequentano solo ed esclusivamente i loro simili? Secondo voi perche'? Perche' cercano di creare la loro zona di benessere dove nessuno possa sconvolgere il loro equilibrio che con tanta fatica credono di aver raggiunto. Ma raggiungere il proprio equilibrio e' un lavoro costante, fatto di vittorie e di sconfitte. Ma e' piu' facile raggiungerlo se hai intorno a te persone come quelle che fortunatamente ho accanto a me. Persona che partono da una piccola base ma solida, essere se stessi ed essere sinceri, sempre!

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